La maestra nel blog

mercoledì 3 giugno 2015

PROGETTO LEGALEGALITA'

IL  CYBERBULLISMO


è un fenomeno che sfortunatamente è molto diffuso nel mondo. 

Con l’aiuto di R.O.B.I.R possiamo cambiare le cose!


Mi Presento
Ciao,
mi chiamo Robir. Il mio nome è l’acrostico è ROMPO OGNI BULLO IN RETE.
Il mio scopo è mettere i bulli K.O. senza fare a pugni. Con i miei amici della classe quinta C, plesso Don Minzoni, vi presento il cyberbullismo e le sue forme, storie di cyberbullismo e, infine, come comportarsi se ne sei vittima.
(Arcangelo classe quinta C Don Minzoni)

Il Bullismo é una forma di comportamento violento nei confronti di se stessi e dei coetanei.

Il Cyberbullismo é il bullismo online; in rete  non vedi la persona che ti offende.



I Bulli sono ragazzi violenti che agiscono senza rendersene conto del danno che procurano alla vittima e a se stesso.
(Catherine classe quinta C Don Minzoni)



Essere minacciato da un bullo con email o con messaggi ripetuti, significa essere maltrattato. Ciò accresce la paura nella vittima .
 L’atto di cyberbullismo è più grave del bullismo e provoca conseguenze maggiori dell’atto compiuto “dal vivo”, proprio perché ha si manifesta con ripetitività e insistenza.

                                                                               
CONSIGLI : COME COMPORTARSI A SCUOLA
1 Durante la ricreazione non ti isolare.
2 Non dimenticare che i compagni e gli adulti presenti possono aiutarti.
3 Utilizza i bagni quando ci sono altre persone.
4 Il bullo non si avvicinerà.

E se pensi di incontrarlo cambia strada. Non affrontare il problema da solo, parlane con gli insegnanti. Non sentirti solo: HAI TANTI                                                    AMICI CON TE



Intervista ai ragazzi della nostra età sul cyberbullismo

      Possiedi un cellulare o un tablet?

     Sei iscritto ad un social network?

      Dopo la scuola passi molto tempo sui social network?

      Hai mai avuto degli insulti sui social network?

      Come ti sei sentito/a?

      Ti è mai capitato di postare dei commenti sgradevoli?

      Come ti sei sentito/a?        

      Quali sono i commenti più fastidiosi?

La maggior parte dei ragazzi intervistati (20), possiede un cellulare o un tablet. È iscritto ad un social network (Wosapp e/o facebook). Quindici  15 ragazzi intervistati hanno dichiarato di passare, dopo la scuola, molto tempo sui social network. Tredici studenti ricevono insulti sulla rete, per questo si sentono tristi. Undici ragazzi intervistati hanno postato dei commenti sgradevoli, ma poi si sono pentiti per quello che hanno fatto. 
I commenti più fastidiosi ricevuti sono i messaggi offensivi che riguardano la persona fisica.
                 

Salvatore, Edo e Adriana Don Minzoni Quinta C



SMS DI ROBIR
1)  Il cyberbullismo è il bullismo online, in rete non vedi la persona che ti offende.
2)  Il cyberbullismo si realizza con i media digitali e consiste nell’invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms, in chat o su facebook per molestare una persona per un lungo periodo.
3)  Lo scherzo è diverso dal bullismo. É qualcosa di divertente, non ferisce  la persona se l’azione non è ripetuta.
4)  Il litigio è qualcosa di più dello scherzo, indica una difficoltà a capirsi. Un litigio si può trasformare in prepotenza se si ripete nel tempo.
5)  Il bullismo è una relazione sbagliata. A tutti i costi il bullo vuol prevaricare sull’altro.
6)  Ci sono varie forme di bullismo: bullismo verbale, bullismo psicologico e bullismo fisico. Il bullismo psicologico, rimane per sempre. Il dolore fisico passa.
7)  La vittima viene “presa di mira” a causa delle differenze di: lingua, colore, carattere, religione, aspetto fisico e orientamento sessuale.
8)      Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita che dura per sempre.
9)      Una ferita verbale fa male, tanto, quanto una fisica. Gli insulti, le risatine, lasciano un graffio nei ragazzi fragili e indifesi.
10)  I protagonisti del bullismo sono: la vittima, il bullo, i gregari e gli spettatori. I primi sono i compagni del bullo, i secondi sono i compagni disinteressati perché sanno che mettersi contro un bullo occorre tanto coraggio.
11)  Noi bambini, durante la navigazione in rete, dobbiamo essere seguiti dagli  adulti e assumere comportamenti responsabili per la nostra sicurezza.
12) Il cyberbullismo ha diverse forme, tra cui la pubblicazione di commenti cattivi e furto d’identità. Il furto d’identità consiste nell’accedere all’account della vittima, senza il suo permesso, inviando messaggi offensivi dall’account rubato ai suoi contatti.
13) La pubblicazione di commenti cattivi, pettegolezzi, e offese scritte possono distruggere stima e ridurre la fiducia nella vittima.
14) Il bullo  rende la vita della vittima un inferno. La vittima con poca fiducia in se stesso si sente sempre più inutile e sola al mondo. 
15) La vittima è il “diverso” di turno, quello che rifiuta di conformarsi al gruppo, che mette i pantaloni rosa, che studia troppo, che è scuro di pelle, che ha qualche chilo di troppo, che si distingue per gentilezza. 
16) Chi ne è vittima può subire conseguenze molto gravi, come la perdita della fiducia, stati di ansia e insicurezza.
17) Le normali azioni di bullismo, se commesse attraverso le tecnologie digitali, diventano ancor più pericolose. Scherzi innocenti, compiuti nel quotidiano acquistano una crudeltà straordinaria nel mondo virtuale.
18) Ecco alcuni consigli per sconfiggere il bullo:
-            Non ti isolare
-            I compagni e gli adulti possono aiutarti
-            Non affrontare il bullo da solo, parlane con i tuoi genitori o con gli insegnanti
-            Non sentirti solo, hai tanti amici
19)      Gli amici sono dei gioielli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano. Sono pronti  ad ascoltarti quando ne hai bisogno, ti sostengono e ti aprono il loro cuore.
20)  Denuncia la violenza subita in rete alla  Polizia postale, puoi contattare il seguente numero di telefono : 8 9 9 8 0 3 6 0 6

lunedì 27 gennaio 2014

LA MITOLOGIA

La mitologia greca si compone di una vasta raccolta

di racconti che spiegano l'origine del mondo ed 

espongono dettagliatamente la vita e le avventure di

un gran numero di   dèi e deeeroi ed eroine e 

altre creature mitologiche. Questi racconti 

inizialmente furono composti e diffusi in una forma 

poetica e compositiva orale, mentre sono invece


 giunti   fino a  noi principalmente attraverso i testi 

scritti dalla tradizione letteraria greca.


Mitologia 

Navigo e imparo // Mitologia
Miti greci: Prometeo, il gigante che amava l'umanità
  
Pubblicato da Focus Junior
La mitologia greca è piena di storie bellissime: tradimenti, battaglie, eroi, magie... La nostra cultura è cresciuta su queste antiche storie. Conoscete quella di Prometeo, il titano che rubò il fuoco per gli uomini?



mercoledì 30 ottobre 2013

RIDUZIONE IN SCALA

Cos'è una scala di riduzione?
La scala di riduzione è il rapporto che esiste tra una lunghezza misurata sulla carta geografica e la corrispondente lunghezza reale sulla superficie della terra.
Ad esempio, se su una carta la distanza tra due città A e B è pari a 1 centimetro e nella realtà tale distanza è di 250 metri (che sono pari a 25.000 centimetri) diremo che la scala di riduzione della carta è di 1 a 25.000: cioè un centimetro sulla carta corrisponde a 25.000 centimetri della realtà.

Perché si usa una scala di riduzione?
Su una carta geografica è impossibile rappresentare la superficie terrestre o una parte di essa usando le dimensioni reali del territorio.
Quindi dobbiamo rappresentare la realtà riducendone le dimensioni. Per questo, per rappresentare la superficie terrestre o una sua porzione su una carta geografica è necessario usare una scala di riduzione.
Tanto maggiore è la superficie che dobbiamo rappresentare sulla carta è più grande sarà la scala di riduzione che dobbiamo impiegare.

Dove trovo scritta la scala di riduzione?

Nelle carte geografiche la scala di riduzione è scritta generalmente in basso a destra.

Come si legge la scala di riduzione?
Se su una carta geografica trovo scritto
1: 1.000.000
leggerò
uno a un milione.
Poiché 
1 : 1.000.000 
è una divisione avremmo potuto scrivere anche
1/1.000.000.

Cosa indica la scala di riduzione?


Se su una carta geografica trovo scritto
1: 1.000.000
significa che 
1 cm sulla carta corrisponde a 1.000.000 di cm nella realtà.
Dato che 1.000.000 di cm sono pari a 10 km scrivere 
1: 1.000.000
significa che 1 cm sulla carta corrisponde a 10 km nella realtà.
Quindi:
  • se sulla carta, due città distano 2 cm significa che nella realtà distano 20 km;
  • se sulla carta, le due città distano 3 cm significa che nella realtà distano 30 km;
  • e così via.
Scrivere
1 : 1.000.000
equivale a scrivere
1/1.000.000.
Quindi più è grande il denominatore della scala, maggiore è la riduzione che è stata operata per rappresentare il territorio sulla carta. 

Scale numeriche e scale grafiche
Sulle carte, in genere, viene indicata sia una scala numerica che una scala grafica.
La scala numerica è una scala espressa con numeri. Esempio:
1 : 1.000.000.
La scala grafica è una scala espressa mediante una linea retta o due linee parallele suddivise in tante parti uguali. Al termine di ognuna di esse è scritto un numero. Sulla scala è anche indicato se il valore è espresso in metri o in chilometri. Esempio: 


Ogni segmento nel quale è divisa la retta corrisponde ad 1 cm.

Osserviamo le due immagini:
  1. la prima immagine ci dice che 1 segmento di retta, cioè 1 centimetro, equivale a 100 m:
2 segmenti, cioè 2 cm, saranno 200 m e così via;

  1. la seconda immagine ci dice che un segmento di retta, cioè 1 cm, equivale a 500 km:
2 segmenti, cioè 2 cm, saranno 1.000 km e così via.

Alcuni esempi di scale di riduzione.
1: 10.000
Scale grafiche
1 cm = 10.000 cm
ovvero
1 cm = 100 m

1 : 500.000
Scale grafiche

1 cm = 500.000 cm
ovvero
1 cm = 5 km
1: 300.000
Scale grafiche

1 cm = 300.000 cm
ovvero
1 cm = 3 km

Classificazione delle carte e scale di riduzione
Esistono varie classificazioni delle carte geografiche. Alcune di esse sono effettuate in base alla scala di riduzione utilizzata. 
Distanze reali o virtuali?
Le distanze indicate sulle carte geografiche non sono distanze reali, ma distanze in linea d'aria.
Se, ad esempio, sulla carta risulta che la distanza tra due città è di 100 km questa distanza è una distanza in linea d'aria che non tiene conto di montagne, colline, vallate, fiumi, ecc.. Potrebbe accadere, quindi, che la distanza da percorrere per andare dall'una all'altra città sia maggiore.








mercoledì 23 ottobre 2013

Le nostre poesie

L’amicizia                                              
L’ amicizia per noi bambini
è come stringere fra le mani dei bei palloncini.

Stringiamo forte a noi gli amici
perché non sono nemici
e, se litighiamo
dopo un po’ ci riabbracciamo.
Gli amici fanno parte dei nostri cuori
perché sono loro le persone migliori.
                                                              Lettica Catherine
                                                                                             4C