https://www.youtube.com/watch?v=rInQH4IZ7DI&feature=youtu.be
La maestra Rosaria nel web
Nel blog trovi tante attività che ti aiutano ad imparare a scrivere, leggere, ascoltare e ad esprimere le tue idee. Puoi imparare ad usare il computer per ricercare, produrre e comunicare con i tuoi compagni e le maestre. L’utilizzo di strumenti multimediali ti consente di usare i diversi canali di comunicazione (testo, audio, video) che facilitano il tuo percorso di apprendimento. Attraverso le varie discipline sviluppi il pensiero critico e riflessivo.
La maestra nel blog
giovedì 6 agosto 2015
mercoledì 3 giugno 2015
PROGETTO LEGALEGALITA'
IL CYBERBULLISMO
è un
fenomeno che sfortunatamente è molto diffuso nel mondo.
Con l’aiuto di R.O.B.I.R possiamo cambiare le cose!
mi chiamo Robir. Il mio nome è
l’acrostico è ROMPO OGNI BULLO IN RETE.
Il mio scopo è mettere i
bulli K.O. senza fare a pugni. Con i miei amici della classe quinta C, plesso
Don Minzoni, vi presento il cyberbullismo e le sue forme, storie di
cyberbullismo e, infine, come comportarsi se ne sei vittima.
(Arcangelo classe
quinta C Don Minzoni)
Il Bullismo é una forma di
comportamento violento nei confronti di se stessi e dei coetanei.
I Bulli sono ragazzi violenti
che agiscono senza rendersene conto del danno che procurano alla vittima e a se
stesso.
(Catherine classe
quinta C Don Minzoni)
L’atto
di cyberbullismo è più grave del bullismo e provoca conseguenze maggiori
dell’atto compiuto “dal vivo”, proprio perché ha si manifesta con ripetitività
e insistenza.
CONSIGLI : COME COMPORTARSI A SCUOLA
1 Durante
la ricreazione non ti isolare.
2 Non
dimenticare che i compagni e gli adulti presenti possono aiutarti.
3 Utilizza
i bagni quando ci sono altre persone.
4 Il
bullo non si avvicinerà.
E se
pensi di incontrarlo cambia strada. Non affrontare il problema da solo, parlane
con gli insegnanti. Non sentirti solo: HAI TANTI AMICI CON TE
Intervista ai ragazzi della nostra età sul cyberbullismo
Sei iscritto ad un social network?
Dopo la scuola passi molto tempo sui social network?
Hai mai avuto degli insulti sui social network?
Come ti sei sentito/a?
Ti è mai capitato di postare dei commenti sgradevoli?
Come ti sei sentito/a?
Quali sono i commenti più fastidiosi?
La maggior parte
dei ragazzi intervistati (20), possiede un cellulare o un tablet. È iscritto
ad un social network (Wosapp e/o facebook). Quindici 15 ragazzi intervistati hanno dichiarato di
passare, dopo la scuola, molto tempo sui social network. Tredici studenti
ricevono insulti sulla rete, per questo si sentono tristi. Undici ragazzi
intervistati hanno postato dei commenti sgradevoli, ma poi si sono pentiti
per quello che hanno fatto.
I commenti più fastidiosi ricevuti sono i messaggi
offensivi che riguardano la persona fisica.
Salvatore, Edo e Adriana Don
Minzoni Quinta C
|
SMS DI ROBIR
1) Il cyberbullismo
è il bullismo online, in rete non vedi la persona che ti offende.
2) Il cyberbullismo
si realizza con i media digitali e consiste nell’invio ripetuto di messaggi
offensivi tramite sms, in chat o su facebook per molestare una persona per un
lungo periodo.
3)
Lo scherzo è diverso dal bullismo.
É qualcosa di divertente, non ferisce la
persona se l’azione non è ripetuta.
4) Il
litigio è qualcosa di più dello
scherzo, indica una difficoltà a capirsi. Un litigio si può trasformare in prepotenza se si ripete nel tempo.
5) Il
bullismo è una relazione sbagliata.
A tutti i costi il bullo vuol prevaricare sull’altro.
6) Ci
sono varie forme di bullismo: bullismo verbale, bullismo psicologico e bullismo
fisico. Il bullismo psicologico,
rimane per sempre. Il dolore fisico passa.
7) La
vittima viene “presa di mira” a
causa delle differenze di: lingua, colore, carattere, religione, aspetto fisico
e orientamento sessuale.
8) Quando
litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di cattivo, gli lasci una ferita che dura per sempre.
9) Una
ferita verbale fa male, tanto,
quanto una fisica. Gli
insulti, le risatine, lasciano un graffio nei ragazzi fragili e indifesi.
10) I protagonisti del
bullismo sono: la vittima, il bullo, i gregari e gli spettatori. I primi sono i
compagni del bullo, i secondi sono i compagni disinteressati perché sanno che
mettersi contro un bullo occorre tanto
coraggio.
11) Noi bambini, durante la navigazione in rete, dobbiamo essere seguiti dagli adulti e assumere comportamenti responsabili per
la nostra sicurezza.
12) Il
cyberbullismo ha diverse forme, tra cui la pubblicazione di commenti cattivi e furto
d’identità. Il furto d’identità consiste nell’accedere all’account della
vittima, senza il suo permesso, inviando messaggi offensivi dall’account rubato
ai suoi contatti.
13) La
pubblicazione di commenti cattivi, pettegolezzi,
e offese scritte possono distruggere stima e ridurre la fiducia nella vittima.
14) Il
bullo rende la vita della vittima un inferno. La vittima con poca fiducia in se
stesso si sente sempre più inutile e sola al mondo.
15)
La
vittima è il “diverso” di turno,
quello che rifiuta di conformarsi al
gruppo, che mette i pantaloni rosa, che studia troppo, che è scuro di pelle,
che ha qualche chilo di troppo, che si distingue per gentilezza.
16)
Chi
ne è vittima può subire conseguenze molto
gravi, come la perdita della fiducia, stati di ansia e insicurezza.
17)
Le normali azioni di bullismo, se
commesse attraverso le tecnologie digitali,
diventano ancor più pericolose. Scherzi innocenti, compiuti nel
quotidiano acquistano una crudeltà
straordinaria nel mondo virtuale.
18) Ecco
alcuni consigli per sconfiggere il bullo:
-
Non ti isolare
-
I compagni e gli adulti possono aiutarti
-
Non affrontare il bullo da solo, parlane
con i tuoi genitori o con gli insegnanti
-
Non sentirti solo, hai tanti amici
19) Gli amici
sono dei gioielli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano. Sono pronti ad ascoltarti quando ne hai bisogno, ti
sostengono e ti aprono il loro cuore.
20)
Denuncia la violenza subita in rete
alla Polizia postale, puoi contattare il
seguente numero di telefono : 8 9 9 8 0 3 6 0 6
lunedì 27 gennaio 2014
LA MITOLOGIA
La mitologia greca si compone di una vasta raccolta
di racconti che spiegano l'origine del mondo ed
espongono dettagliatamente la vita e le avventure di
un gran numero di dèi e dee, eroi ed eroine e
altre creature mitologiche. Questi racconti
inizialmente furono composti e diffusi in una forma
poetica e compositiva orale, mentre sono invece
giunti fino a noi principalmente attraverso i testi
scritti dalla tradizione letteraria greca.
Mitologia
Navigo e imparo // Mitologia
Miti greci: Prometeo, il gigante che amava l'umanità
Pubblicato da Focus Junior
di racconti che spiegano l'origine del mondo ed
espongono dettagliatamente la vita e le avventure di
un gran numero di dèi e dee, eroi ed eroine e
altre creature mitologiche. Questi racconti
inizialmente furono composti e diffusi in una forma
poetica e compositiva orale, mentre sono invece
giunti fino a noi principalmente attraverso i testi
scritti dalla tradizione letteraria greca.
Mitologia
Navigo e imparo // Mitologia
Miti greci: Prometeo, il gigante che amava l'umanità
Pubblicato da Focus Junior
La mitologia greca è piena di storie bellissime: tradimenti, battaglie, eroi, magie... La nostra cultura è cresciuta su queste antiche storie. Conoscete quella di Prometeo, il titano che rubò il fuoco per gli uomini?
mercoledì 30 ottobre 2013
RIDUZIONE IN SCALA
Cos'è una scala di riduzione?
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La scala di
riduzione è il rapporto che
esiste tra una lunghezza misurata sulla carta geografica e la corrispondente lunghezza reale sulla
superficie della terra.
Ad esempio, se su una
carta la distanza tra due città A e B è pari a 1 centimetro e nella realtà
tale distanza è di 250 metri (che sono pari a 25.000 centimetri) diremo che
la scala di riduzione della carta è di 1 a 25.000: cioè un centimetro sulla
carta corrisponde a 25.000 centimetri della realtà.
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Perché si usa una scala di riduzione?
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Su una carta geografica è impossibile
rappresentare la superficie terrestre o una parte di essa usando le
dimensioni reali del territorio.
Quindi dobbiamo
rappresentare la realtà riducendone le dimensioni. Per questo, per
rappresentare la superficie terrestre o una sua porzione su una carta
geografica è necessario usare una scala di riduzione.
Tanto maggiore è la
superficie che dobbiamo rappresentare sulla carta è più grande sarà la scala
di riduzione che dobbiamo impiegare.
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Dove trovo scritta la scala di riduzione?
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Nelle carte geografiche la scala
di riduzione è scritta generalmente in basso a destra.
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Come si legge la scala di riduzione?
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Se su una carta geografica trovo scritto
1: 1.000.000
leggerò
uno a un milione.
Poiché
1 : 1.000.000
è una divisione
avremmo potuto scrivere anche
1/1.000.000.
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Cosa indica la scala di riduzione?
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Se su una carta geografica trovo scritto
1: 1.000.000
significa che
1 cm sulla carta
corrisponde a 1.000.000 di cm nella realtà.
Dato che 1.000.000 di
cm sono pari a 10 km scrivere
1: 1.000.000
significa che 1 cm
sulla carta corrisponde a 10 km nella realtà.
Quindi:
Scrivere
1 : 1.000.000
equivale a scrivere
1/1.000.000.
Quindi più è grande il
denominatore della scala, maggiore è la riduzione che è stata operata per
rappresentare il territorio sulla carta.
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Scale numeriche e scale grafiche
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Sulle carte, in genere, viene indicata
sia una scala numerica che una scala grafica.
La scala
numerica è una scala espressa con numeri. Esempio:
1 : 1.000.000.
La scala
grafica è una scala espressa mediante una linea retta o due linee
parallele suddivise in tante parti uguali. Al termine di ognuna di esse è scritto
un numero. Sulla scala è anche indicato se il valore è espresso in metri o in
chilometri. Esempio:
Ogni segmento nel quale è divisa
la retta corrisponde ad 1 cm.
Osserviamo le due immagini:
2 segmenti, cioè 2 cm, saranno
1.000 km e così via.
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Alcuni esempi di scale di riduzione.
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Classificazione delle carte e scale di
riduzione
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Esistono varie classificazioni delle carte geografiche.
Alcune di esse sono effettuate in base alla scala di riduzione utilizzata.
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Distanze reali o virtuali?
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Le distanze indicate sulle carte geografiche non
sono distanze reali, ma distanze in linea
d'aria.
Se, ad esempio, sulla carta
risulta che la distanza tra due città è di 100 km questa distanza è una
distanza in linea d'aria che non tiene conto di montagne, colline, vallate,
fiumi, ecc.. Potrebbe accadere, quindi, che la distanza da percorrere per
andare dall'una all'altra città sia maggiore.
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mercoledì 23 ottobre 2013
Le nostre poesie
L’amicizia
L’ amicizia per noi bambini
è come stringere fra le mani dei bei palloncini.
Stringiamo forte a noi gli amici
perché non sono nemici
e, se litighiamo
dopo un po’ ci riabbracciamo.
Gli amici fanno parte dei nostri cuori
perché sono loro le persone migliori.
Lettica Catherine
4C
venerdì 18 ottobre 2013
giovedì 17 ottobre 2013
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