La maestra nel blog

mercoledì 30 ottobre 2013

RIDUZIONE IN SCALA

Cos'è una scala di riduzione?
La scala di riduzione è il rapporto che esiste tra una lunghezza misurata sulla carta geografica e la corrispondente lunghezza reale sulla superficie della terra.
Ad esempio, se su una carta la distanza tra due città A e B è pari a 1 centimetro e nella realtà tale distanza è di 250 metri (che sono pari a 25.000 centimetri) diremo che la scala di riduzione della carta è di 1 a 25.000: cioè un centimetro sulla carta corrisponde a 25.000 centimetri della realtà.

Perché si usa una scala di riduzione?
Su una carta geografica è impossibile rappresentare la superficie terrestre o una parte di essa usando le dimensioni reali del territorio.
Quindi dobbiamo rappresentare la realtà riducendone le dimensioni. Per questo, per rappresentare la superficie terrestre o una sua porzione su una carta geografica è necessario usare una scala di riduzione.
Tanto maggiore è la superficie che dobbiamo rappresentare sulla carta è più grande sarà la scala di riduzione che dobbiamo impiegare.

Dove trovo scritta la scala di riduzione?

Nelle carte geografiche la scala di riduzione è scritta generalmente in basso a destra.

Come si legge la scala di riduzione?
Se su una carta geografica trovo scritto
1: 1.000.000
leggerò
uno a un milione.
Poiché 
1 : 1.000.000 
è una divisione avremmo potuto scrivere anche
1/1.000.000.

Cosa indica la scala di riduzione?


Se su una carta geografica trovo scritto
1: 1.000.000
significa che 
1 cm sulla carta corrisponde a 1.000.000 di cm nella realtà.
Dato che 1.000.000 di cm sono pari a 10 km scrivere 
1: 1.000.000
significa che 1 cm sulla carta corrisponde a 10 km nella realtà.
Quindi:
  • se sulla carta, due città distano 2 cm significa che nella realtà distano 20 km;
  • se sulla carta, le due città distano 3 cm significa che nella realtà distano 30 km;
  • e così via.
Scrivere
1 : 1.000.000
equivale a scrivere
1/1.000.000.
Quindi più è grande il denominatore della scala, maggiore è la riduzione che è stata operata per rappresentare il territorio sulla carta. 

Scale numeriche e scale grafiche
Sulle carte, in genere, viene indicata sia una scala numerica che una scala grafica.
La scala numerica è una scala espressa con numeri. Esempio:
1 : 1.000.000.
La scala grafica è una scala espressa mediante una linea retta o due linee parallele suddivise in tante parti uguali. Al termine di ognuna di esse è scritto un numero. Sulla scala è anche indicato se il valore è espresso in metri o in chilometri. Esempio: 


Ogni segmento nel quale è divisa la retta corrisponde ad 1 cm.

Osserviamo le due immagini:
  1. la prima immagine ci dice che 1 segmento di retta, cioè 1 centimetro, equivale a 100 m:
2 segmenti, cioè 2 cm, saranno 200 m e così via;

  1. la seconda immagine ci dice che un segmento di retta, cioè 1 cm, equivale a 500 km:
2 segmenti, cioè 2 cm, saranno 1.000 km e così via.

Alcuni esempi di scale di riduzione.
1: 10.000
Scale grafiche
1 cm = 10.000 cm
ovvero
1 cm = 100 m

1 : 500.000
Scale grafiche

1 cm = 500.000 cm
ovvero
1 cm = 5 km
1: 300.000
Scale grafiche

1 cm = 300.000 cm
ovvero
1 cm = 3 km

Classificazione delle carte e scale di riduzione
Esistono varie classificazioni delle carte geografiche. Alcune di esse sono effettuate in base alla scala di riduzione utilizzata. 
Distanze reali o virtuali?
Le distanze indicate sulle carte geografiche non sono distanze reali, ma distanze in linea d'aria.
Se, ad esempio, sulla carta risulta che la distanza tra due città è di 100 km questa distanza è una distanza in linea d'aria che non tiene conto di montagne, colline, vallate, fiumi, ecc.. Potrebbe accadere, quindi, che la distanza da percorrere per andare dall'una all'altra città sia maggiore.








mercoledì 23 ottobre 2013

Le nostre poesie

L’amicizia                                              
L’ amicizia per noi bambini
è come stringere fra le mani dei bei palloncini.

Stringiamo forte a noi gli amici
perché non sono nemici
e, se litighiamo
dopo un po’ ci riabbracciamo.
Gli amici fanno parte dei nostri cuori
perché sono loro le persone migliori.
                                                              Lettica Catherine
                                                                                             4C


giovedì 17 ottobre 2013

I TESTI


Ecco il lavoro di Rosa 

DIARIO SCOLASTICO

Oggi abbiamo scritto con il computer e ci siamo divertiti, siamo poi andati in classe e abbiamo fatto l’intervallo. Abbiamo fatto arte facendo un disegno e nell'ora successiva abbiamo fatto geografia. Dopo siamo andati a casa.    Lia Franco



venerdì 11 ottobre 2013

CRONACHE DI OTTOBRE


Cronache del mese di ottobre

La tragedia di Lampedusa

Oggi la maestra e la mia mamma mi hanno parlato di ciò che è accaduto a Lampedusa, isola della Sicilia.
Circa 500 Eritrei erano  in viaggio verso il nostro  Paese  in cerca di miglior  fortuna, purtroppo  la vecchia barca su cui viaggiavano si è rovesciata e incendiata.
Sono morti  centoundici  persone, tra cui due bambini.
Il mio pensiero va proprio a questi bambini e agli altri che sono ancora dispersi. Ho visto quello che hanno visto i loro occhi  e,  ho immaginato  come si sono sentiti . Sto  male se penso che queste persone per realizzare un loro sogno  ora non ci sono più.
Come mi sembrano sciocchi  ora i miei capricci. Addio piccoli angeli.
                                                                  Scarpa Edoardo


Un altro viaggio della speranza finita in tragedia. Il naufragio di un

 barcone di migranti del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa ha 

un pesantissimo bilancio di morti. Tra le vittime ci sono donne e 

bambini. Il naufragio è stato causato quasi certamente da un 

incendio. I passeggeri avrebbero dato fuoco ad una coperta nel 

tentativo di farsi soccorrere. Sarebbero centocinquantacinque i 

superstiti tratti in salvo. 

Secondo il loro racconto di alcune donne , c’erano circa cinquecento  persone, tutte provenienti dai paesi dell’Africa. La strage si è consumata in pochi attimi. 

Uno dei presunti scafisti, un giovane tunisino, raccolto tra i

superstiti è stato fermato dalla polizia.

RIFLESSIONE
Sono cose che non dovrebbero  succedere. Queste persone scappano dal loro paese  per sfuggire alla fame e alla guerra ma , pensando di trovare la libertà, 
trovano la morte.                                                  
Rosa D’Avino

mercoledì 9 ottobre 2013

ARTE

In 

Stagioni%20a%20pieno%20ritmo/colori_estate

Un altro artista che ha dipinto l’estate è Joan Mirò, un pittore spagnolo (Barcellona 1893-1983).La sua pittura è fatta di colori puri e forme libere.
Mirò ha usato i colori primari:il giallo, il rosso, il blu.
Ha usato anche i colori neutri:il nero e il bianco
ed un colore secondario:il verde.

mercoledì 2 ottobre 2013

METODO DI STUDIO


Metodo di studio

per alunni di classe elementare

In classe dovresti…..

Imparare ad apprendere un metodo di studio
Per facilitare il lavoro a casa è importante seguire queste regole a scuola:
1) Ascolta con attenzione le spiegazioni dell’insegnante;
2) Scrivi appunti se l’insegnante amplia l’argomento;
3) Sottolinea le parole- chiave;
4) Se hai dei dubbi chiedi all’insegnante;
5) Partecipa attivamente alla discussione collettiva.

...Cosa dovresti fare a casa

Impariamo a studiare
Leggi queste regole per imparare a studiare tutte le discipline:
1) Leggi con attenzione il testo;
2) Sottolinea le parole nuove e/o difficili;
3) Segna con la matita le idee-chiave dell’argomento;
4) Rileggi il testo e ripetilo la prima volta a paragrafi e ad alta voce;
5) Prepara una mappa con le idee-chiave e con i collegamenti necessari;
6) Rileggi e ripeti, sempre, ad alta voce;
7) Ripeti a qualcuno la tua esposizione;
8) Il giorno dopo ripassa tutto.

Esempio.idee-chiave


"Studiare"


Se cerchi sul vocabolario il verbo "studiare", puoi trovare diverse spiegazioni.
        STUDIARE SIGNIFICA:                                         
  • applicarsi metodicamente all'apprendimento di qualcosa (studiare il pianoforte, studiare il francese)
  • ricercare, indagare (studiare una soluzione, studiare un fenomeno)
  • progettare (studiare un arredamento, studiare un percorso)
  • osservare attentamente (studiare qualcuno, studiare una pianta)

Dalle spiegazioni trovate possiamo capire che... STUDIARE è UN PERCORSO a TAPPE, cioè non si può fare in un solo colpo o con un solo passo, ma con molti passi!
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Io ho identificato almeno 5 tappe di questo percorso:
1. CONOSCERE E COMPRENDERE (cioè prima conoscenza e prima comprensione): all'inizio ci vuole sempre una prima conoscenza di ogni argomento, ma subito occorre rendersi conto di aver già capito le cose essenziali, prima di procedere oltre (altrimenti...si rischia di sommare incomprensioni a incomprensioni). Perciò non bisogna vergognarsi di chiedere spiegazioni a chi ne sa più di noi, per eliminare ogni dubbio che abbiamo.
2. MEMORIZZARE (cioè sistemare nei magazzini della memoria tutto ciò che abbiamo conosciuto). Il "sapere" è la somma di due azioni: capire + ricordare. Se oggi io so come funziona il motore a scoppio delle automobili, vuol dire che l'ho capito (quando l'ho studiato o quando me lo hanno spiegato), ma significa anche che lo ricordo: senza la memoria la mia idea di motore a scoppio sarebbe svanita insieme alla mia conoscenza. Ecco perchè è fondamentale la tua memoria: senza di essa tu non potresti ricordare (e, quindi, sapere) nemmeno come fare a vestirti alla mattina, oppure non potresti ricordare dove sia la tua casa o la tua scuola... Perciò è necessario educare la memoria a ricordare il più possibile e tenerla allenata per tutta la vita!
3. COLLEGARE LE CONOSCENZE (cioè creare legami e mappe tra le conoscenze e non studiare a "cassetti chiusi"): occorre imparare a studiare "con il cervello aperto", cioè a ricercare collegamenti tra le nozioni e tra i concetti, per ampliarli ed arricchirli. Un argomento di storia, ad esempio, non deve essere imparato solo per la lezione di storia, ma devi cercare di "legarlo" a ciò che già sai, a collegarlo con altre letture, ad altri argomenti (di scienze, di geografia,...). Così tu avrai più cose da dire, da aggiungere, da spiegare e non risponderai alle domande dell'insegnante come a dei quiz a premi, ma, soprattutto, avrai arricchito le tue conoscenze e il tuo cervello!
4. SAPER SPIEGARE (cioè allenarsi a saper comunicare agli altri in modo comprensibile ciò che sappiamo): ci sono persone molto istruite (dottori, scienziati, professori universitari) che conoscono in modo approfondito la loro materia e che sono bravissimi nella loro professione, ma che non sanno rispondere in modo comprensibile alle domande che vengono loro rivolte; essi usano un linguaggio non adatto a farsi capire e non riescono ad essere chiari e semplici. Se tu ti allenerai a ripetere e a spiegare gli argomenti che studi, non solo li avrai capiti meglio, ma saprai usare il linguaggio adatto per rispondere alle domande degli altri (...un conto è spiegare al tuo professore come funziona una macchina fotografica, un conto è spiegarlo ad un bambino di cinque anni: in ogni caso, però, possiamo cercare di essere precisi e chiari)
5. SAPER FARE (cioè saper fare le cose anche in pratica: studiare fotografia vuol dire anche saper fare una foto!): molti argomenti che studi o che studierai hanno legami con aspetti pratici. Studiare il pianoforte, ad esempio, non vuol dire solo sapere come si chiamano e dove sono le note sulla tastiera, ma significa prima di tutto saper suonare almeno una musichetta! Studiare informatica non è solo conoscere che cosa si può fare con un computer, ma, soprattutto, significa saperlo usare per scrivere testi, per creare immagini, per archiviare i propri files, per consultare un cd rom...

martedì 1 ottobre 2013

FESTA DEI NONNI




Dialogo immaginario fra nipoti e nonni

Caro nonno Pasquale,
ti cerco nei miei pensieri più profondi, ti cerco dappertutto ma non ti vedo.
La nonna e la mamma mi hanno raccontato tante cose belle di te,io so che tu per me eri forte,furbo e intelligente.  Vorrei avere ancora una volta un abbraccio. Sono sicura che mi abbracci il cuore, ma no fisicamente.
Mi capita spesso di girarmi quando qualcuno pronuncia il tuo nome,ma rimango sempre delusa perché non ti vedo.
Mi capisci,vero? Mi manchi tanto, per me non sei solo mio nonno sei anche un papà , un amico speciale con cui condividere tutto.
Non accetto il fatto che tu non sia accanto a me.

La mamma mi dice sempre che tu sei sempre accanto a me,che mi proteggi e mi vuoi bene come io voglio bene a te. Ti ringrazio per tutto quello che mi hai dato. Ti do un grande abbraccio Arianna 

Caro nonno Arcangelo,
mi manchi molto, la sera ti penso e ti penso, a volte piango. Quando vado dalla nonna vedo molte fotografie tue. La mamma dice che io sono uguale a te. 
Per le strade del paese vedo tantissimi bambini con i nonni, tu lo faresti con me? 
Quando vedo le stelle vedo una stella che brilla più di tutte, credo che sei tu. Nonno mi manchi, tu rimarrai sempre nel mio cuore. Auguri per la festa dei nonni  dal tuo nipotino Arcangelo. 


Caro nonno,
ma dove sei? É  tanto che non ti vedo. Ti cerco e ti cerco ma non ti ho  mai  trovato. Ti immagino con dei baffi lunghi , dei capelli scuri e degli occhi marroncini e un po’ cicciotello.
Vedo  tanti nonni   con   i  bambini per mano e vorrei infilare anch'io la mia mano in una di quelle mani di nonno.  Mi manchi,  spero di rivederti presto. LUIGI PICCOLO.


Cara nonna,

auguri oggi è la festa degli angeli custodi e quindi anche la tua festa.
Nonna cara è da un po' che non ci vediamo ma so che presto ci vedremo e giocheremo tutto il giorno, così come facciamo sempre, quando stiamo insieme.
Quest’anno fortunatamente a scuola non litigo con nessuno, siamo finalmente tutti amici, forse perché siamo cresciuti e, come mi dici sempre tu , siamo maturati.
Ho voglia di mangiare le tue fantastiche cotolette , quelle di mamma sono buone ma,  non come le tue.

Baci a presto ti voglio bene, il tuo nipotino Edo
  


Caro nonno, 
io ti vorrei vedere, vorrei sapere dove stai.
Quando vado a scuola sento che i miei amici, dicono che studiano con il   nonno.
Quando esco penso a te, nonno. Quando vado nel parco a giocare a nascondino con i miei amici e con il nonno della mia amica Liana mi diverto.Vediamo che Liana non c’è più,invece è nascosta dietro al nonno.
Una notte ti ho sognato, avevi: gli occhi azzurri, il fisico bellissimo, indossavi uno smoking e le scarpe nere. Nonno Peppe, assomigliavi al mio principe azzurro. Ti voglio tanto bene,la tua piccola Catherine .              

Catherine Lettica